Avete mai pensato cosa troverete nelle vostre tavole tra 50 anni? Prima di approfondire il discorso vorrei fare una considerazione, la mia generazione quella degli anni 60/70 è cresciuta con Mamma e Nonna che stavano ai fornelli, con la Lasagna della domenica e si andava al ristorante poche volte. Sono Passati 50 anni e il ristorante è diventata la nostra cucina, Fast Food, ristorante Cinese, Giapponese, cucina Araba, Indiana, Vietnamita e potremmo elencane tante altre ancora.
Oggi tutto questo con qualche click sul nostro smartphone e arriva direttamente a casa, se avete la funzione pagate anche con il telefono stesso, possiamo consumare qualsiasi pietanza dove preferiamo ed all’ora desiderata. Se questo lo spiegavate a mio Nonno rideva e vi chiedeva di quale Vino avevate abusato. Bene adesso posso formulare nuovamente la domanda, “avete mai pensato cosa troverete nelle vostre tavole tra 50 anni?” Su la rivista Nature Food, un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge che si occupa di sicurezza alimentare, ha pubblicato i risultati di uno studio, sugli attuali sistemi produttivi.
L’analisi ha tenuto conto dei cambiamenti climatici attuali, messo in evidenza che dell’attuale sistema di produzione del nostro cibo, non solo è fragile ed esposto a molteplici rischi (Carestie, Siccità, Alluvioni, Insetti, ecc.), consuma e divora l’ecosistema attuale, contribuendo al mutamento climatico e accelerando il processo di erosione dell’ecosistema, il cane che si morde la coda.
L’attuale sistema per stare in piedi ha un costo che non è sostenibile per tutti, attualmente nel mondo ci sono 690 milioni di persone a rischio malnutrizione, questo perché non riescono a sostenere i costi per l’acquisto di prodotti agro alimentari prodotti tradizionalmente, ma neanche riescono a produrli per carenze strutturali (terreni, acqua, clima).
Analizzando i diversi sistemi, si evidenzia che, la soluzione più sostenibile, sia per costi che per impatto sul clima, ma soprattutto per facilità nella realizzazione, sono le coltivazioni idrofoniche di alghe, le coltivazioni in serra di funghi e la produzione di larve di insetti sono la soluzione, anche se detto così mette quasi paura, già in diversi paesi il consumo è cosa di tutti i giorni. A livello nutrizionale sono più performanti, a livello economico più sostenibili, a livello pratico si posso produrre anche in un capannone in centro città, nel deserto o dove meglio credete.
La loro produzione di funghi o alghe tramite sistemi modulari, serre o foto-bio-reattori, riducono i rischi ambientali e non necessitano di grandi spazi.
A livello nutrizionale come siamo combinati, ecco alcuni esempi:
Insetti
Valori nutrizionali porzione di g 100.
Cavalletta Si mangia in Africa, America, Thailandia e Sud America; deve essere cotta a lungo e ha il sapore di gambero e gamberetto. GRASSI: 30 g PROTEINE: 3,8 g Grillo Si mangia in America, Cambogia, Thailandia e Africa, fatto allo spiedo; per il sapore è detto anche grillo di mare. GRASSI: 9,6 g PROTEINE: 5,6 g Larve di Falena Parassiti del tronco degli eucalipti. Consumate arrosto dagli aborigeni australiani, sanno di pollo. GRASSI: 16 g PROTEINE: 29 g Locuste Mangiate in Africa, Cina e America, dove sciamano. Sette specie di locuste sono previste anche nella dieta ebraica. GRASSI: 18 g PROTEINE: 21,5 g Termiti Cibo africano e indonesiano, ridotte in farina vengono confezionate in cracker per allungarne la conservazione. GRASSI: 6 g PROTEINE: 7 g Uova di Formica Consumate in Thailandia e in Messico: come ripieno dei tacos sono dette caviale messicano. GRASSI: 14 g PROTEINE: 4 g Vespe Consumate in Messico, Thailandia, Laos, Sud America e in Giappone dove, note con il nome di hebo, sono molto ricercate. GRASSI: 17 g PROTEINE: 3,6 g
Alghe Valori nutrizionali porzione di g 100.
Spirulina
Cibo antichissimo, usata dagli antichi Romani, dalle popolazioni pre Colombiane e delle popolazioni Africane, ridotte in farina o essiccate.
GRASSI: 8 g
PROTEINE: 57 g
Arame
Consumate in Giappone, Perù e costa settentrionale del Pacifico. Utilizzate insieme all’insalata o riso e zuppe.
GRASSI: 1.19 g
PROTEINE: 9.6 g
Wakame
Consumate in tutto l’Oriente. Utilizzate insieme all’insalata o riso e zuppe.
GRASSI: 0.64 g
PROTEINE: 3.3 g
Nori
Consumate in Giappone, Cina ed Europa, coste della Gran Bretagna. Utilizzate per la preparazione del Sushi.
GRASSI: 1.4 g
PROTEINE: 24.2 g Potremmo continuare ad elencare altre alghe o insetti che si consumano o possono essere consumati a tavola, il punto rimane sempre lo stesso “avete mai pensato cosa troverete nelle vostre tavole tra 50 anni?” A voi la risposta..…
Buon appetito da Gustitaliano
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